venerdì 30 luglio 2010

Storia di una storia



“Perfmormance” è il titolo provvisorio. Nel momento in cui scrivo non so se poi decideranno di cambiarlo con qualcosa di meglio prima della pubblicazione.

La storia è ambientata in un appartamento di studenti, uno di quei luoghi in cui qualunque studente universitario fuori sede si è trovato a vivere, dividendo affitto, preoccupazioni per gli esami e offerte speciali al supermercato con altri suoi simili. Chiunque abbia avuto esperienze analoghe riferirà di aver trascorso in quegli anni i momenti migliori della propria vita.

Caratterizzare dei personaggi in una storia così breve non è semplice. Mentre disegnavo mi capitava di scoprire su di loro cose che nella storia non avrebbero mai potuto trovare posto.

L'ingenuità sognante di Milo o l'incapacità di scrupoli morali da parte di Enea erano aspetti che qui potevano essere solo accennati ma che fornivano spunti interessanti per sviluppi futuri.

Da qui l’idea di tornare alle vicende di questo quartetto di amici in una delle prossime avventure, se avrò mai il tempo di metterne insieme un’altra delle tante che mi frullano per la testa. Così potrei andare a vedere come mai Laura ami Michele sinceramente ma non riesca a non tradirlo appena gliene viene offerta l'occasione; oppure quali sono i "segreti" ai quali si fa vagamente riferimento verso il finale della storia. E cosa sia accaduto dopo la parola fine.


Mi piacerebbe tornare in particolare sul personaggio di Laura poiché gli aspetti più sapidi e contraddittori del suo carattere in questa vicenda non vengono fuori per niente.


Se siete arrivati a questa pagina per aver letto l’indirizzo sull’ultima tavola di “Performance” lasciate pure qui un vostro commento sulla storia. Non cercherò qui di giustificare errori o imprecisioni nelle mie tavole, ma mi pare giusto segnalare, comunque, di essere alla mia prima esperienza di pubblicazione.

Grazie in anticipo.

Allez


P.S.

Di seguito, alcune curiosità, per chi fosse interessato.






In questa immagine si dovrebbe vedere bene che le vignette non sono state ripassate a china.

Se si desidera fare il ripasso a china usando la grafite è necessario che i disegni siano molto puliti. La tecnica prevede infatti che in seguito, tramite il computer, il segno a matita venga scurito ma in questo modo anche le macchie più leggere tendono a risaltare molto.

Di solito il mio modo di procedere è il seguente. Il primo foglio, quello sul quale ho elaborato lo schizzo e rifinito i dettagli, si presenta troppo "sporco" per questo tipo di tecnica e le ripuliture digitali sono strazianti e sottraggono tempo ad altre attività ben più artistiche.

Così io scansiono il disegno originale a matita senza preoccuparmi delle macchie di grafite o dei segni di cancellatura. Poi con programmi tipo photoshop rendo il segno monocromatico, in una tinta color ciano. Questo ricorda un po' la tecnica usata da alcuni disegnatori che fanno i loro schizzi con la matita blu. In realtà, per la tecnica che sto descrivendo, va bene anche un altro colore purché sia diverso dal grigio della matita.

Questa è una operazione molto veloce, in PhotoShop c'è un comando apposito chiamato "Gradient Map", basta scegliere i due colori di inizio e fine del gradiente. Io di solito uso bianco e ciano.
Dopo aver schiarito al massimo l'immagine così ottenuta, stampo il risultato su un foglio di cartoncino, ancora pulito, stavolta su un cartoncino più "nobile"; in questo modo ho una base sicura su cui effettuare il ripasso; in pratica è come se invece di passare la china direttamente sulla matita, lo si facesse su una copia schiarita della matita originale.
Il ripasso viene fatto con una matita HB affilata di continuo, calcando bene ed evitando di fare segni troppo sottili. L'ultima fase di lavoro consiste nel rimettere il disegno così ottenuto di nuovo nello scanner; anche se il ripasso è stato fatto con attenzione, evitando sbavature o macchie, è comunque necessario eliminare ogni traccia del segno color ciano sul quale avete fatto il ripasso. Anche questo si può fare in pochi secondi con il computer.


Infine basta contrastare la matita esaltando il bianco, e a questo punto il disegno è pronto per essere colorato.





Questa è una prova completa di disegno e colore, in una fase preliminare in cui la storia non era ancora stata definita del tutto. Michele doveva avere i capelli e Laura veniva imbavagliata con una ball gag: continuo a pensare che il bavaglio a pallina sarebbe stato più adatto alla situazione, visto che Milo mostra di possedere una valigia piena di attrezzature bizzarre, ma l'espressività della ragazza ne risentiva molto e alla fine ho optato per il nastro adesivo.


Una prova completa per la prima tavola. Questi studi servivano per capire in che modo procedere; qui i disegni sono stati ripassati a china, ma l'effetto finale non mi convinceva. Avevo la sensazione che il ripasso irrigidisse i tratti e privasse il segno di quel poco di freschezza che avevano invece i disegni a matita.

Dopo aver fatto vedere questa prova ad alcuni amici più esperti, mi è stato fatto notare che la ragazza, in questa sua versione, era carina ma troppo poco "fumettistica". In un certo senso l'immagine che avevo di Laura era proprio quella di una ragazza dalla bellezza comune, ma ho dovuto riconoscere che una maggiore aderenza ad uno standard proporzionale più canonico e appariscente non poteva che giovare alla figura del personaggio.

Nella seconda versione, quella pubblicata, Laura ha le gambe più lunghe e il seno più prosperoso. Anche il volto e l'abbigliamento di Milo hanno subito dei cambiamenti in corso d'opera.






* * *


Ora lascio la parola a voi.




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